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venerdì 24 febbraio 2012

Cloud Nothings - Attack On Memory

Carpark Records, 2012


Voto: 9


Ci sono quegli album che ci metti un po' a capirli. E ci sono quegli album che ti entrano subito in testa e ti scorrono dritti nelle vene impossessandosi di te. Attack On Memory è uno di questi.
Se siete dei nostalgici degli anni '90 non potrete che amarlo, e gli indizi che richiamano a quel decennio ci sono tutti: prodotto da Steve Albini (al lavoro anche con Nirvana, Pixies e Manic Street Preachers giusto per citarne alcuni, gente che qualcosina l'ha fatta) e l'età all'anagrafe del cantante Dylan Baldi risale molto probabilmente al periodo siglato 199- (l'ultima cifra dovrebbe essere uno 0, ma non ne sono certo). E anche la voce del giovane menzionato poco fa ricorda molto l'energia, più che il timbro vocale, del per sempre rimpianto Kurt Cobain.
L'album è composto da brani apocalittici (come Wasted Days) e sporchi (la strumentale Separation), sporchi più nella voce grunge che nelle chitarre che suonano abbastanza pulite se pur con quel tocco di lo-fi e garage punk, tanto per rimanere a tema. Insomma, Attack On Memory suona molto nineties e ricorda non molto vagamente i primi Strokes di Is This It (l'inizio del brano Stay Useless ricorda tremendamente Hard To Explain). Tante influenze per un album che difficilmente smetterete di ascoltare, quasi come se fosse una droga.
Album dell'anno? E' ancora molto presto per giudicare, ma fino ad adesso non ha rivali.

P.



Best Track: Stay Useless

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