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sabato 22 ottobre 2011

I Cani @ Covo Club, Bologna 21/10/2011 - Il sorprendente live d'esordio dei Cani

Avevo detto che non sapevano suonare. Avevo detto che non sapevano cantare. Avevo addirittura detto che lo facevano apposta per entrare meglio nei personaggi. Affascinato dalle teorie cospirative che vedevano gli 883 dietro questo progetto musicale e che venivano alimentate dalle interviste rilasciate con delle buste di cartone in testa. E ieri sul palco si sono presentati proprio con quelle buste in testa, e subito io noto che uno di loro ha anche un foro per la bocca. Sta a vedere che adesso passano la prossima ora conciati così! Ma il timore dura il tempo che le buste arrivano tra le mani di quelli che poi faranno una gran bolgia sotto il palco. In quel momento tutto l'alone di mistero e di gelido marketing da cassieri di case discografiche cessa di esistere. I Cani sono cinque ragazzi romani che dal vivo suonano con una passione e una cattiveria che nel disco non c'è, e anche Nicolò canta con una voce a tratti urlata inedita per noi di Youtube. Iniziano subito forte con Le coppie, Door selection, Hipsteria; rallentano con Wes Anderson, Il pranzo di santo stefano e anche la cover di Con un deca degli 883 (proprio loro!), poi chiudono in crescendo con Post-punk, I pariolini di diciott'anni, Perdona e dimentica, Velleità. Scaletta gestita benissimo, ma che era anche facile con 40 minuti di concerto da programmare. 40 minuti per farmi cambiare prospettiva verso un gruppo che comunque mi piaceva ma dal quale non mi aspettavo certo la qualità musicale e la naturalezza che invece mi hanno suonato davanti. Rivelazione italiana dell'anno, a mani basse.

L.


giovedì 20 ottobre 2011

Noel Gallagher's High Flying Birds - C'eravamo tanto amati.

Nel 1994 gli Oasis debuttarono con l'album Definitely Maybe, divenendo subito l'album più venduto nel minor tempo da un gruppo inglese al debutto (record battuto poi dagli Arctic Monkeys nel 2006).
L'anno successivo uscì (What's The Story) Morning Glory?, un'autentica pietra miliare della storia della musica inglese e mondiale. Due album che hanno cambiato la vita di molti. La mia compresa.
Gli Oasis con le loro canzoni divennero i portavoce della middle-class inglese, con i loro sogni e le loro ambizioni. Loro erano quelli che ce l'avevano fatta.
Poi con il tempo si sono un po' persi. Come dicono in una loro canzone: while we're living the dreams we have has children fade away.
Seguirono album mediocri (ma che comunque cavalcavano sull'onda del successo dei primi due lavori), litigi e controversie fino all'inevitabile rottura nel 2009.
Il Gallagher minore, Liam, si tenne i componenti e diede vita ai Beady Eye, mente Noel preferì lavorare a un progetto solista. Cantante contro autore.
Il risultato? Noel 1 - Liam 0.
Noel è da sempre stato l'autore principale della maggior parte dei brani degli Oasis e, non me ne voglia Liam, gli va riconosciuto il merito più grande. E infatti, come da copione, ha prodotto un album all'altezza.
Probabilmente, anzi, sicuramente il miglior lavoro fatto da un (ex)Oasis dal 1995 a questa parte. E i richiami a quel periodo non mancano certamente.
Un album nostalgico, sia per Noel sia per chi, come me, ascoltando QUEGLI Oasis sogna ancora ad occhi aperti.
Non sarà con tutta probabilità un lavoro che verrà ricordato negli anni, ma vale comunque la pena ascoltarlo, anche per un semplice tuffo nel passato.
Mentre scrivo questo pezzo, infatti, mi sto ri-ascoltando Don't Look Back In Anger. Che ci volete fare?
Nostalgia canaglia.

P.



Best track: If I Had A Gun...

sabato 15 ottobre 2011

Ryan Adams, Heartbreaker - Meglio soli che mal accompagnati

Conosco pochissimo del Ryan Adams personaggio, quindi vado a impressioni e a immaginazione.
M'immagino una fredda notte di fine millennio, di quelle che te le ricordi per essere troppo silenziose, forse perchè sta per succedere qualcosa.
Siamo in uno studio di registrazione completamente vuoto e spento. Tutto. Tranne che una stanza. Un faretto acceso, piccolo, ma abbastanza luminoso da permettere di distinguere tutti gli oggetti nella stanza.
Un posacenere pieno di cicche di sigaretta, una cappa di fumo immensa. E Ryan Adams, appoggiato lì, su una sedia. Ovviamente con una sigaretta in bocca, l'ultima del pacchetto, il che gli fa irrimediabilmente girare le palle perchè col freddo che c'è fuori cercare un distributore che non ti freghi i soldi diventa una prova di sopravvivenza.
Sulle gambe ha appogiata la sua chitarra acustica e ci si posa sopra come se fosse lo schienale della sedia, fissando il vuoto. La sigaretta finisce, lui si alza.
Tutto questo me lo sto immaginando come se fossi il regista di un film. Son passati due anni dall'ultimo lavoro con i suoi Whiskeytown e il prossimo non sembra vicinissimo a vederne la luce. Secondo il copione del mio film Ryan alzandosi dalla sedia prende un foglio, una penna e lascia un bigliettino con scritto: "Scusate, ma io ci provo".
M'immagino un tipo solitario. E ci mancherebbe che non provi a fare un album da solista. A fine estate del 2000 esce Heartbreaker. Il titolo dell'album ha una storia particolare: l'agente di Adams lo chiama al telefono e gli dice : "Hai 15 secondi per dare un nome a questo album". Lui, preso dall'agitazione, vide un poster di Mariah Carrey con una scritta sulla maglietta e la urlò: "HEARTBREAKER!".
Questo piccolo aneddoto non riflette l'immagine che ho tentato di dare di Ryan Adams e del suo album. Non è frettoloso e improvvisato, è lavorato e sofferto.
Un cielo stellato visto fuori città. Una chitarra. Una voce rovinata dall'emozione.
Bellissimo.




Ah, l'album dei Whiskeytown uscì l'anno dopo. Intanto Ryan Adams ne aveva già pubblicato un altro. Chi fa da sè..


P.



Best track: Come Pick Me Up

martedì 4 ottobre 2011

Pulp, Different Class - La classe è acqua

Aprendo la custodia dell'album, sul retro del libretto, troviamo la frase:

"Please undestrand. We don't want no trouble.
We just want the right to be different.
That's all."

Ed è questo che intende il cantante Jarvis Cocker con il titolo Different Class: il diritto di essere tutti ugualmente differenti in una società divisa in classi. La frase, scritta in bianco su sfondo nero, deve saltare subito all'occhio prima di inserire il cd nel lettore e che incominci a suonare, tanto per chiarire che non c'è nessuna pretesa di superiorità. Infatti la different class è la classe sociale di quelli che non appartengono ad alcuna classe sociale.
Una classe fatta dalla Common People, la quale inverte i ruoli sociali: il difficile non è più salire di classe, ma scendere. You'll never live like common people, you'll never watch your life slide out of view.
E diventa pure un'ambizione. I wanna live like common people.
L'album descrive la vita nella "normalità" di questa gente comune con un britpop travolgente e divertente, che varia da brani goliardici ad alcuni più malinconici, senza mai escludere nessuno dal coro.
Con questo lavoro i Pulp diventano la risposta al dibattito musicale più discusso della metà degli anni '90: sono meglio i Blur o gli Oasis?
Tra i due litiganti il terzo gode.

P.


Best Tracks: Common People, Disco 2000