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martedì 16 agosto 2011

Afterhours, Quello Che Non C'è - Thus Spoke Manuel Agnelli

Quando mi chiedo che senso avrà la giornata, alla mattina, mentre bevo il caffè.
Quando penso al futuro dopo una giornata insoddisfacente e stressante buttato sul letto.
Quando ricordo persone che mi sono lasciato sfuggire sfogliando la rubrica del telefono.
In tutti questi momenti raggiungo uno stato di coscienza che posso chiamare Quello che non c'è.
E gli Afterhours, alle loro domande, provano a dare delle risposte che si inseriscono nei miei ragionamenti come tessere di un puzzle; senza paura di sconfinare nel dogmatismo (La chiave della felicità è ...), scongiurato dal senso di inconsapevolezza con cui affrontano gli argomenti.
Lo fanno con un rock fedele al loro stampo, fatto di distorsioni e cantato tutto dalla voce odiata/amata di Manuel Agnelli.
Quello che non c'è è un disco fondamentale per assaggiare la filosofia degli Afterhours, nel limbo tra il nichilismo e la volontà di comprendere la scintilla vitale.
Un disco introspettivo, oltre il tempo e lo spazio, e che per sua natura allontana il gruppo milanese dalla scena alternativa italiana che sempre più si dedita alla tematiche sociali.
Prima di salvare i mari dal petrolio.
Prima di scendere in piazza contro la finanza mondiale.
Mi chiedo quale sia Il mio ruolo.

L.


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