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venerdì 4 novembre 2011

Beatrice Antolini, Bioy - La Y è meglio della X che è un segno di negazione

Che per fare un disco così devi avere tante di quelle idee che ci riempiresti una mongolfiera. E che poi le devi tagliare e incollare per farci dei brani da una manciata di minuti. E poi devi prendere una manciata di questi brani e farci un album. Come un pittore che deve mettere la cornice intorno al quadro per appenderlo in una galleria d’arte perché altrimenti nessuno lo vedrebbe. Che per suonare un disco così devi affittare (per non spenderci una barca di soldi) un intero negozio di strumenti musicali e pure un ferramenta per cercare qualche suono veramente originale. A volte mi dimentico che esiste il Mac. E poi dentro ci devi mettere quello che ti passa per la testa quando fai colazione, quando pranzi e anche quando ceni. Eppure Beatrice Antolini non è un personaggio della Marvel ma è una di quelle che al massimo finisce un inserto di qualche giornale di quelli che ci fanno la rassegna stampa al tg. Ed è pure carina. Mondo cane.

L.


Best Track: Quelle cose con i numeretti di fianco?

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